
Non era facile, pertanto, per un simile strumento vocale e con una tale concezione interpretativa, calarsi nei panni di un Rodolfo, d’un Pinkerton, d’un Alfredo, d’un Faust e sotto certi aspetti anche d’un Duca di Mantova e d’un Mario Cavaradossi, ma quali risultati invece era in grado di offrire quando bisognava dar voce a Sansone, Ernani, Pollione, Johnson, Chenier, Canio, Alvaro e soprattutto Otello. Il binomio Del Monaco-Otello rimarrà a lungo inscindibile, pur con l’incalzare dei paragoni con i vari Merli, Lauri Volpi e Vinay (che lo precedettero) e con i vari Vickers, Domingo, Cossutta, Francesconi e Atlantov di oggi. Il suo è stato l’Otello visto in chiave Del Monaco, vocalmente e scenicamente, per l’intensa prorompente carica drammatica, per la dizione scandita, per la veemenza del fraseggio, per la forte tensione, per i vigorosi suoni sia nell’acuto e sia nella parte bassa della tessitura, ove si giovava della sua vocalità di bari-tenore d’antico stampo, che trovava la giusta collocazione anche nel Pollione belliniano. Con lui si inserisce nella leggenda tutto un periodo “dorato”- quello degli anni ‘50 e ’60 – legato al melodramma del dopo Gigli, del dopo Schipa, del dopo Pertile, del dopo Lauri Volpi, del dopo Toti Dal Monte, e caratterizzato dall’avvento dei vari Di Stefano, Tebaldi, Simionato, Callas, Stella, Corelli, Carteri, Siepi, Taddei, Gobbi e tanti altri, che riproposero con entusiasmo il cantare “all’italiana”, dopo la triste parentesi dell’ultimo conflitto mondiale. La sua notevole presenza, lungo più di un ventennio di carriera, sta a testimoniare la resistenza di una voce che mai si è risparmiata, salda come il granito, capace di squillare sicura, ad onta del duro e snervante repertorio e nonostante – a detta di certuni – un metodo di canto ed una tecnica non proprio sopraffini. A parte simili sottigliezze, il tenore fiorentino è stato prestigioso messaggero dell’Arte italiana nel mondo, degno di restare nella storia del melodramma per quelle pagine meravigliose che riuscì a scrivere e per le quali va ricordato con emozione e nostalgia.