All’epoca dei suoi successi americani Enrico Caruso predilesse in modo particolare, come sua partner, il soprano Rosa Ponselle, una delle cantanti mitiche degli anni 1920-1930. Proprio con Caruso aveva debuttato nel 1918 ne’ La forza del destino al Metropolitan di New York. Nata il 22 gennaio 1897 a Meriden nel Connecticut da una pizzicagnola ed un fornaio emigrati da Napoli (il suo vero cognome era Ponzillo), prima del grande debutto si era esibita nel campo della canzone e del vaudeville, talora assieme ad una sorella.
Non seguì mai corsi regolari di canto: tutte le sue conoscenze musicali le aveva raccolte studiando il pianoforte presso insegnanti privati. Il debutto accanto al celebre tenore napoletano fu un lancio eccezionale. Subito critica e pubblico notarono la sua ampia, possente, intensa voce, ricca di suggestioni timbriche. Nelle note gravi e centrali possedeva suoni soffici e scuri tipici del mezzosoprano, in quelle acute lo squillo argentino e brillante del soprano. La definirono il “Caruso in gonnella” anche in virtù del calore mediterraneo della sua voce, dal fraseggio vario e ricco di sfumature, e per la facilità che aveva di piegare in piani e pianissimi una voce pastosa, morbida, dalla cavata di un violoncello.
In Italia si esibì pochissimo e precisamente una sola volta, a Firenze ne’ La vestale di Spontini nel 1933.
Ma al Metropolitan fu star indiscussa per anni. Molti dei suoi dischi, tutti incisi fra il 1919 e il 1929, seppur precari dal punto di vista tecnico, evidenziano egualmente la ricchezza della sua voce, le vibrazioni emotive e lo struggente calore che si accompagnavano alle sue straordinarie interpretazioni. Morì nel 1981.