E’ scomparso da alcuni anni in età assai avanzata, eppure ad Arco, in provincia di Trento, lo ricordano ancora con molto affetto, sia per la sue qualità di tenore e sia per la prestigiosa azienda agricola che riuscì a realizzare dopo il ritiro dalle scene, avvenuto con l’opera Otello di Verdi nel 1962 ad Anversa.
Renato Turrini, nato appunto ad Arco il 26 novembre del 1913, inizialmente fece il muratore per aiutare la numerosa famiglia (otto fratelli) e nel contempo amava a cantare in parrocchia durante le festività.
Il M° Scarpellini di Arco, organista cieco e pianista, conquistato dalla sua voce, gli insegnò le prime romanze. Un giorno venne ascoltato anche dal M° Casiraghi di Milano, in ferie nella località trentina, che viste le notevoli qualità del giovanotto, ne parlò a Pizzetti. Quest’ultimo lo volle ascoltare nel gennaio 1936 e lo ammise subito nel Conservatorio a Milano. Per mantenersi agli studi Turrini fece il Prefetto nell’Istituto Zaccaria dei Padri Bernabiti e successivamente venne promosso insegnante di legatoria. Nel 1942 si sposa e durante la guerra si rifugia nelle Giudicarie. Nel ’47 finalmente debutta grazie all’interessamento di Lucia Minolfi, sua benefattrice. Canta Butterfly ad Asola il dì di Pasqua.
Poi passa al San Carlo di Napoli nel luglio di quell’anno con La forza del destino. Alla Scala debutta nel 1950, sempre con La forza del destino. Conosce Toscanini, De Sabata, Serafin, Capuana, la Toti; ha per compagni di palcoscenico la Callas e la Tebaldi.
Canta Fidelio a San Francisco e Turandot a Caracalla. Si esibisce pure in Argentina, a Cuba, in Venezuela, in Turchia.. Alla Scala ritorna con Tosca accanto alla Milanov. Partecipa nelle scene con la marcia trionfale dell’Aida alle riprese del film “Il giro del mondo in 80 giorni” di M. Todd. A Bologna si segnala per aver baciato rumorosamente la Callas nella Tosca.
Aveva in repertorio 52 opere affrontate con voce notevole, bel timbro, estensione. Forse l’unico neo: una non disinvolta figura scenica.
La sua voce è presente in un LP che riporta una serie di brani registrati per la Cetra ed anche in una bella registrazione di Gioconda assieme alla Milanov e a Bardelli, dal vivo dal Teatro municipale di New Orleans nel 1953.