Attrice avvenente e spigliata, dai mezzi vocali però limitati nell’estensione ancorché ragguardevoli per limpidezza timbrica, facilità d’emissione, perizia tecnica, la Sciutti proveniva dalla musica da camera. In questo specifico campo si arricchì d’una esperienza invidiabile e si formò sotto una scuola severissima. Prima di arrivare alla notorietà nel campo della musica lirica dovette percorrere tutti i gradini, passò cioè dalle parti secondarie alle opere riesumate, dalle opere rossiniane sconosciute alle più note e alle parti protagoniste.
La sua interpretazione del ruolo di Norina è stata indubbiamente notevole, così pure quella di Rosina. Di questo personaggio ha lasciato traccia discografica nella edizione che la vede accanto a Lazzari, a Bruscantini e a Corena: è deliziosa nella raggiunta fusione di voce e di temperamento che ben si addice allo spassoso personaggio rossiniano.
La strada percorsa lungo la sua carriera è segnata da continui successi colti anche, nei primi anni, con i Cadetti della Piccola Scala. Nata a Torino nel 1932 debuttò a Aix-en-Provence nel Telefono di Menotti. Dopo brevi partecipazioni ne’ Le nozze di Figaro, La clemenza di Tito, Il ladro e la zitella alla Rai, conobbe la notorietà dopo aver partecipato alla Piccola Scala nel Matrimonio segreto e in Così fan tutte. Da allora il suo repertorio cominciò a spaziare dal Settecento al primo Ottocento, non tralasciando però l’opera contemporanea. All’estero cantò a Edimburgo, Bruxelles e al Metropolitan di New York.
Dopo il ritiro dalle scene si dedicò con successo alla regia. E’ scomparsa pochi anni fa.