Mai avremmo immaginato di dover scrivere così presto, in questa rubrica dedicata ai cantanti del passato, sulla vita e l’arte del soprano Giusi Devinu, prematuramente scomparsa il 2 maggio del 2007. Aveva soltanto 46 anni. Da più di due anni stava lottando contro un male incurabile che ha tenuto gelosamente nascosto ad amici ed ammiratori. Si riteneva si fosse ritirata anzi tempo per motivi familiari e per dedicarsi all’insegnamento. Invece il motivo era purtroppo un altro. In chi l’ha ascoltata tante volte in Traviata, in Bohéme, in Rigoletto, in Sonnambula, in Lucia di Lammermoor resta il ricordo d’una vocalità di prim’ordine, estesa, facile; della sua naturale e sempre appropriata arte scenica; d’una persona simpatica, semplice.
Quante volte Violetta? Difficile dirlo. Fece coppia, all’inizio della carriera con Roberto Alagna ed insieme, Violetta ed Alfredo, colsero i primi applausi, i primi consensi anche presso i grandi teatri, come ad esempio alla Fenice di Venezia. Fu più volte anche alla Scala.
Aveva sposato un suo conterraneo, sardo come lei, il basso Francesco Musinu, che la seguì con particolare attenzione nell’arco della sua fulida carriera. Lascia certamente un vuoto in quanti la conobbero ed apprezzarono la sua innata generosità e la esemplare serenità con cui affrontò il terribile male.