Fra i tanti decessi di quest’ultimo periodo (sono mancate recentemente anche Caterina Mancini e Margaret Price) dobbiamo purtroppo annoverare anche quello del soprano Gianna Galli, avvenuto a Montecarlo nel dicembre scorso. Nata a Modena nel 1936 aveva cominciato a cantare in famiglia assieme al padre che, da buon emiliano, amava l’opera lirica. Dopo alcune lezioni, assai proficue, con Lina Pagliughi, cui resterà sempre riconoscente, partecipò al Concorso del Centro sperimentale di Spoleto, debuttando ne’ Il Re di Umberto Giordano. In seguito fu scritturata dalla City Center Opera di New York, città in cui cantò in Traviata e La Bohème. Venne presto l’interessamento dei grandi teatri, della radio e successivamente anche della televisione.
Per i teleschermi ha lavorato in diverse produzioni. La sua avvenenza fisica fu un punto a suo favore, oltre logicamente alle sue doti vocali e musicali: le giovarono l’altezza di un metro e 75, una figura snella ed elegante (oltre ad un seno prosperoso, particolarmente oggetto di fotografie in primo piano nei vari rotocalchi) ed un volto molto fotogenico. In ciò rivaleggiò con le altre pin-up del periodo: Rosanna Carteri, Virginia Zeani, Antonietta Stella, Anna Moffo e, non ultima, Marcella Pobbe. Si dedicò a lungo anche al repertorio contemporaneo, partecipando a diverse recite di Uno sguardo dal ponte di Renzo Rossellini, accanto spesso a Nicola Rossi Lemeni e ad Atomtod di Giacomo Manzoni. A Londra registrò molto per la BBC.
Il pubblico inglese la applaudì nell’Otello verdiano, in Manon Lescaut, in Aida, in Adriana Lecouvreur. Nell’opera pucciniana, proposta dalla Rai nel 1965, accanto al tenore Angelo Mori, venne ascoltata da Mafalda Favero, storica interprete di Manon, presente in sala, che volle abbracciarla e complimentarsi con lei. Un gesto che ha commosso la nostra artista e l’ha incoraggiata a proseguire nel repertorio tradizionale classico. A Venezia comparve l’ultima volta al teatro Malibran ne’ Crispino e la comare nel 1983 nel ruolo della Comare. Fu un bel successo.
Si dedicò anche all’operetta e diverse sono le sue registrazioni discografiche.
Abbandonate le scene, aprì una agenzia teatrale con la quale ebbe modo di lanciare diversi ottimi cantanti.