La pausa estiva è terminata e nella speranza che sia servita a tutti per ritrovare le energie che occorrono per affrontare i problemi che la vita ci riserverà, anche noi del Direttivo ci accingiamo a predisporre la realizzazione di nuovi appuntamenti e impegni.
di Gianfranco Danieletto
Le problematiche che dovremo affrontare sono quelle che affliggono tutte le Associazioni di volontariato culturale e vanno da quelle economiche, a quelle mirate a stimolare la partecipazione e il riconoscimento, da parte degli Enti pubblici e non, della funzione sociale per cui ci siamo costi-tuiti. L’argomento su cui desidero, però, ritornare, perché determinante per trovare in noi gli stimoli giusti per continuare a impegnarsi credendo nella validità del nostro lavoro, riguarda la necessità, o meglio la capacità, di mantenere viva la passione per l’arte lirica.
La domanda, quindi, a cui dobbiamo rispondere è: la musica lirica è un semplice passatempo più o meno appassionante o un prodotto della genialità dell’ uomo che segna un punto alto della sua evoluzione? Se la risposta sta nella prima ipotesi ci conviene vivere di rendita e cogliere quello che “il mercato” ci offre (accettando di pagare tutti gli interessi che tale termine prevede), se invece prevale la seconda, allora dobbiamo impegnarci per evitare una catastrofica estinzione del mondo della lirica. A giudicare dal fiorire di iniziative, sempre più numerose, sembra che questo problema non sia sen-tito solo da noi e sono segnali incoraggianti il successo delle voci liriche nei quiz televisivi e l’uso dei motivi lirici negli spot pubblicitari; ma le oceaniche partecipazioni ai concerti “pop” riportano il problema a galla, in quanto, se non coinvolgiamo le nuove generazioni, non si potrà mai arrivare a una soluzione.
Altro effetto legato alla diminuzione di interesse, o meglio di quella programmazione necessaria per mantenere vivo l’interesse stesso, è quello economico, in quanto gli spettacoli lirici difficilmente possono produrre entrate tali da coprire le spese, e se si volesse che questo accada si otterrebbe l’effetto contrario alle aspettative, perché il costo del biglietto dovrebbe raggiungere cifre proibitive, dal momento che i teatri non sono gli stadi o gli spazi che potrebbero contenere, anche ammettendo che ci fossero, folle oceaniche. Ribadire che la cultura va sostenuta senza tenere conto della spesa perché essa è un diritto di ogni cittadino se si vuole che ci sia una crescita civile è un argomento de-bole, in quanto i responsabili delle finanze pubbliche sono inevitabilmente legati alle richieste dei loro amministrati e gli aspetti culturali sono talmente vari che accontentare tutti con sostanze ben determinate non è sicuramente facile. Di conseguenza, noi, a ogni elezione stiamo con il fiato sospeso in attesa delle decisioni che i nuovi amministratori prenderanno nei confronti della musica lirica, col pericolo che con un colpo di spugna, possa saltare il proseguimento di quanto seminato fino a quel momento, senza che sia in nostro potere evitarlo.
Per quanto ci riguarda noi ci muoviamo su diversi fronti; la ricerca storica, il sostegno e l’incoraggiamento delle nuove leve liriche e gli incontri culturali con musicologi, critici o artisti famosi del recente passato. Questa però, come si suole dire, è ”aria rifritta”, noi vorremmo andare oltre e studiare la trasformazione avvenuta nella nostra Nazione per quanto riguarda la cultura musicale, o meglio il gusto e, quindi, la produzione musicale, la quale è passata da quella del melodramma (a cui il mondo intero ci crede ancora legati) a quella di generi per la cui definizione dobbiamo ricorrere a espressioni di altre lingue. A tale scopo il Direttivo ritiene di grande importanza l’individuazione di un laureando che voglia svolgere la sua tesi di laurea sull’argomento. Il Direttivo stesso, è disponibile a offrire un contributo economico e tutto il suo appoggio a quello studente che dimostri interesse per l’argomento e capacità per portarlo avanti.