L’opera al cinema sta decisamente diffondendosi , anzi, e ne è un esempio il Dal Verme di Milano, anche dai teatri si inizia a pensare di collegarsi dove l’opera vada in scena. Buonissima cosa anche perché se all’inizio le riprese non erano buone, l’audio lasciava a desiderare, la risposta del pubblico era scarsa, ora i cinema fanno il tutto esaurito e addirittura, almeno a Padova, si propongono abbonamenti con posto numerato per un certo numero di serate. Se il fenomeno si diffonde vuol dire che l’interesse c’è e la cosa non può che far piacere a chi si adopera perché l’amore per la lirica si mantenga vivo; esiste solo un pericolo e non da poco: al cinema assisti a un’opera trasmessa da un gran teatro alla modica cifra di 10-15 Euro, chi ci rinuncia, se non chi non sopporta un certo tipo di spettacolo? Sabbiamo bene, però, che se si vuole godere un momento culturale più aderente allo spirito del teatro e cioè partecipazione emotiva con gli Artisti e coinvolgimento dello spettatore con la rappresentazione, questo al cinema non può esserci perché manca l’”effetto presenza” e non lo può conoscere chi non l’abbia provato e goduto almeno una volta. Ebbene, di contro, se si vuole provare questa emozione ci si trova di fronte a: prezzi troppo elevati, difficoltà nelle prenotazioni, diritti di prenotazione a costi altissimi, pagamenti anticipati di mesi con grave rischio per le associazioni che vogliano agevolare i soci, ma non abbiano la disponibilità finanziaria per affrontare anticipazioni di migliaia di Euro. E non è poco!! Faccio un esempio: per andare ad assistere a uno spettacolo alla Scala di Milano (diritto di prenotazione incluso e posto in platea primo settore) 224€ a testa, se si è in due tra viaggio, eventuale pernottamento e comunque cena non si spende meno di circa 1000€. Si dice “almeno una volta nelle vita!”. É vero, ma bisogna averli e poi a teatro non si va una sola volta nella vita, anzi se ci vai e provi l’emozione ci vuoi tornare il più presto possibile.
Allora direi che plaudiamo all’opera al cinema, perché solo così si mantiene vivo l’amore e la passione dei vecchi e, forse, dei giovani, ma auguriamoci anche che i teatri non siano costretti a portare i prezzi alle stelle perché esse sono sempre più irraggiungibili anche se l’esempio della Scala è al limite e sappiamo che gli altri teatri meno “templi”non hanno questi standard , ma sono comunque sempre piuttosto cari. Se amiamo la lirica siamo felici di poterla seguire dovunque si possa anche perché i collegamenti con i grandi teatri danno agli appassionati l’opportunità di vedere quasi, e sottolineo il quasi, dal vivo i più grandi interpreti del momento che nei teatri di provincia non si ha l’opportunità ascoltare.
All’opera a teatro o al cinema? Io rispondo ovunque essa sia, con la passione e l’amore che hanno ispirato i nostri nonni, i nostri padri e speriamo di trasmettere ai nostri figli. Aggiungerei che se ce ne fosse di più alla televisione sarebbe cosa buona e giusta soprattutto per coloro che amano lo spettacolo lirico e per ragioni le più varie non possono uscire e non vorrebbero limitarsi ad ascoltare vecchi CD o DVD relativi a produzioni passate, ma vorrebbero vivere il teatro lirico nella sua evoluzione più attuale magari arrabbiandosi con i nuovi registi, ma comunque potendosi tenere aggiornati.