In “Mattina” il poeta Ungaretti riesce a descrivere il desiderio di immensità dell’uomo e comunica l’incomunicabilità in sole quattro parole: M’illumino d’immenso. La luce rappresentata è violenta e copre qualsiasi spazio e distanza, la mattina rappresenta una rinascita e l’immensità lo spazio, l’orizzonte davanti a noi. Lo spettacolo in scena prende in prestito dal sommo poeta questo verso per evocare la potenza suggestiva e profonda della musica e del canto.
Un programma che ruota intorno al concetto di “Musica come luce”, una luce emozionante che riscalda le giornate fredde dell’inverno e che ci accompagna ai bagliori festosi delle luci natalizie ormai alle porte; “Musica come linguaggio” che suscita ricordi e rafforza i legami. “Musica che illumina” i cuori e lo sguardo del pubblico e degli interpreti e dispiega a piene mani commozioni e tenerezze, struggimenti e turbamenti anche quelli forti.
Va in scena dunque il potere della musica vocale, o come si diceva agli albori dell’opera, del recitar cantando, che è in grado di farci sentire il profumo dei ciliegi in fiore (Madama Butterfly), di farci rivivere le emozioni di un incontro nella voce di Arsace (Semiramide) e l’entusiasmo di una festa in cui canto e danza si fondono in un volteggiare di luminosa bellezza (Brindisi) o immaginare lo sfarfallio dei fiocchi di neve delle nenie natalizie.
- Domenica 10 dicembre, h 16
- Palazzo Zacco Armeni Circolo Unificato dell’Esercito – Prato della Valle 82- PD
- Abbigliamento formale e prenotazione obbligatoria ai numeri 3356303408 – 3498026146