Il Circolo della Lirica di Padova ha mandato in scena il capolavoro barocco di Henry Purcell
FERRARA / PADOVA – Doppia recita: una nel Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado” e una nel salone d’onore del Circolo Unificato dell’Esercito a Padova hanno suggellato il 25 e 26 marzo 2023 il lavoro di affinamento per il repertorio barocco curato nell’Atelier Lirico del mezzosoprano Marina De Liso. Praticamente si è assistito al “saggio” della XIII edizione masterclass di canto Lirico, quest’anno dedicata al compositore inglese Henry Purcell (1659-1695) e al suo capolavoro unico Dido and Aeneas.
Va va detto subito che più che un “saggio” ne è risultata una vera e propria rappresentazione dove gli/le interpreti, accompagnati/e dal pianista Dimitri Betti, hanno tutti/e evidenziato una specifica propensione ed un’altrettanto specifica preparazione per questo tipo di vocalità.
La produzione dello spettacolo era del Circolo della Lirica di Padova, guidato dalla presidente Nicoletta Scalzotto e dal direttore artistico M° Nicola Simoni. La regia è stata affidata al bravo Giovanni Dispenza e la recita, priva di scene ma con i costumi, era “allestita”: nel senso che l’azione si svolgeva proprio in mezzo al pubblico. E la rappresentazione, nel rapporto costo/qualità, è andata oltre l’eccellente, verso l’ottimo. Il dramma musicale (in effetti un masque di Purcell in lingua inglese del Seicento, l’unico interamente cantato scritto da quell’Autore) è ispirato al Libro IV del celeberrimo poema virgiliano «Eneide», con alcune varianti apportate dal librettista Nahum Tate.
Con quella composizione un Henry Purcell ancora giovane, novello Orpheus britannicus, si consacrò indiscutibile maestro della forma barocca. Prendendo con ogni probabilità spunto dal teatro shakespeariano, il librettista Nahum Tate inserì nella narrazione i personaggi delle Streghe e di una Maga che ordisce una terribile trama contro la regina di Cartagine, Didone: invidiosa dell’amore travolgente della regina cartaginese, la Maga invia un Elfo travestito da messaggero degli Dei per esortare Enea a lasciare Cartagine, in quanto destinatario della missione di fondatore d’una nuova città di Troia sul suolo latino.
(Nell’«Eneide», Libro IV, è Giove che invia Mercurio – e non un messaggero qualsiasi, dunque – ad Enea per ordinargli di abbandonare Didone e lasciare Cartagine: Enea lo farà e approderà per la seconda volta in suolo italiano, a Pomezia, dove la sua progenie genererà Romolo e Remo: il primo dei due gemelli allattati dalla lupa traccerà poi il solco della fondazione di Roma).
Costretto dall’inganno ordito dalla Maga, l’eroe, pur combattuto tra l’amore per Didone e l’obbedienza agli Dei, riprende il viaggio verso le terre italiche cui è predestinato, ed abbandona l’amata regina.
Non potendo più vivere senza l’amato Enea, Didone si lascia morire tra le braccia dell’amica e confidente Belinda con un lamento struggente, l’aria celeberrima “When I am laid” dove il canto raggiunge il culmine del pathos (“Ricordati di me, ma dimentica il mio destino”).
Nella messa in scena di Dido and Aeneas a Ferrara e Padova, il regista Dispenza cambia i piani della narrazione, semplicemente anteponendo l’apparizione della Maga e delle Streghe all’apparizione della protagonista Didone. Ne guadagna il pathos, perché il pubblico viene messo al corrente fin da subito di come si svolgerà il dramma della regina di Cartagine, e la conoscenza dell’epilogo (non essendo più una sorpresa come andrà a finire) fa da moltiplicatore dell’attesa.
A Ferrara hanno cantato Anna Giulia Simioni (Didone), Viola Di Palma (Belinda confidente di Didone), Giovanni Dal Pont (Enea), Giulia Maccabei (Maga), Daniela Santos Moreno (Prima Strega), Sofia Galbão (Seconda Strega), Claudia Conti (Spirito), Hugo Tranchant (Marinaio sia a Ferrara che a Padova) ed Enrico Totoli (Secondo Marinaio sia a Ferrara che a Padova).
A Padova questi invece gli/le interpreti: Claudia Conti (Didone), Arabella Kramer (Belinda confidente di Didone), Ernesto de Nittis (Enea), Daniela Santos Moreno (Maga) e Giulia Maccabei (Spirito), Viola Di Palma (Prima strega).Poco pubblico nel Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara, tutto esaurito invece salone d’onore del Circolo Unificato dell’Esercito a Padova. Ed in entrambi i casi, successo calorosissimo e meritato.