È stato un pomeriggio molto interessante quello di domenica 16 novembre alla presenza di un graditissimo e atteso ospite: il presidente dell’Unione Nazionale Circoli e Associazioni Liriche e Musicali, Athos Tromboni, giornalista e critico musicale, che ci ha intrattenuto con un’originale conferenza dal titolo L’evoluzione del virtuosismo vocale nell’Opera dal barocco al verismo.
Dopo il saluto ai presenti del col. Carlo Traversa – nuovo direttore del Circolo Unificato dell’Esercito che subentra al col. Franco Annecchini – il relatore ha analizzato e commentato quanto la voce umana, utilizzata come strumento musicale, abbia compiuto prodezze da destare ammirazione e meraviglia nei secoli, passando dal “recitar cantando” del Cinque/Seicento, al “canto fiorito” dell’epoca classica e preromantica, al “canto angelicato” del periodo romantico, per arrivare al “canto spinto” del realismo verista. Illustrato il significato del termine virtuosismo – così come è definito nei dizionari della lingua italiana e in quelli di musicologia, ovvero come vocabolo nato in Italia nel Cinquecento, citato in una lettera di Giovanni Pierluigi da Palestrina al Duca di Mantova dove viene definito virtuoso il maestro di cappella Jaches de Wert – il relatore ha arricchito la presentazione con numerosi esempi musicali, tratti da interessantissimi video e incisioni interpretate dai grandi cantanti del recente passato e del presente, specialisti del loro repertorio d’adozione.
La selezione delle arie d’opera ha offerto al pubblico, numeroso e attento, un repertorio raffinato, anche di raro ascolto, con brani da L’Orlando Furioso e dal Bajazet di Vivaldi, dall’Aci Galatea e Polifemo di Haendel, dall’Orfeo ed Euridice di Gluck e, ancora, arie e duetti di Mozart, Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Mascagni, Leoncavallo e Puccini.
Il relatore ha messo in luce, con piacevole verve, e richezza di aneddoti e avvenimenti curiosi, come la percezione del virtuosismo sia cambiata nei secoli, perché “il virtuoso ai tempi di Vivaldi era quello che eccelleva nel canto fiorito con salti dal grave all’acutissimo per una stessa aria (ad esempio i castrati, che cantavano su un’estensione di tre ottave), mentre ai tempi di Mascagni e Puccini era virtuoso chi utilizzava la potenza dell’emissione spinta e dell’acuto estremo non più nelle fioriture ma nel canto spianato e declamante”. Il pomeriggio è trascorso tra l’attenzione e il grande interesse dei nostri Soci e degli altri numerosi ospiti, per i temi trattati che hanno messo in luce le sfaccettature sottese ai brani proposti: arie di estrema raffinatezza virtuosistica, quali Anche il mar par che sommerga (Bajazet) di Vivaldi, nell’incredibile esecuzione di Cecilia Bartoli, e romanze più note e amate, capaci di trasmettere grandi emozioni, quali Ch’ella mi creda libero e lontano (La fanciulla del West) e Tu che di gel sei cinta (Turandot) di Puccini. Grandi applausi, molte le congratulazioni delle nostre dei Soci al relatore che a grande richiesta è stato invitato a ritornare presto per proporre nuovi appuntamenti culturali e formativi.
Per noi questo, è stata una piacevolissima riconferma della valenza dell’iniziativa anche in considerazione della specificità del programma proposto.
Tromboni, in veste di presidente dell’Unione nazionale a cui il nostro Circolo aderisce fin dalla costituzione (uno dei firmatari dell’atto costitutivo della U.N.C.A.L.M. fu nel 1989 l’allora presidente del nostro Circolo, Raffaello Borsatti), ha così proposto alla Presidente di poter nuovamente ritornare con le proposte di alcune tematiche inserire nel progetto Conoscere l’Opera e i suoi interpreti – Programma divulgativo 2015 già messo in atto dalla Unione Nazionale Circoli e Associazioni Liriche e Musicali presso i club aderenti.