(Marco Bellussi) Sabato 9 gennaio 2016 il Circolo della Lirica ha dato il benvenuto al nuovo anno con un raffinato concerto per mezzosoprano, basso e pianoforte che ha registrato il tutto esaurito e ha entusiasmato il numeroso pubblico ospitato nella bella sala di Palazzo Zacco Armeni. I due interpreti, selezionati attraverso le audizioni della Masterclass 2015, hanno dato ottima prova vocale ed interpretativa. Parliamo del mezzosoprano Yvonne Manfreda e del basso Gabriele Sagona, entrambi giovani promettenti e ben avviati nel percorso di una brillante carriera artistica. Il concerto, strutturato in due tempi, ha offerto una prima parte dedicata al grande repertorio operistico e una seconda parte incentrata su lieder e arie da salotto. La voce di Yvonne Manfreda è decisamente solida e ben appoggiata sul fiato.
La grande estensione e la buona proiezione dei suoni hanno consentito alla giovane interprete di risultare credibile in ruoli di oggettiva difficoltà, quali Azucena, Dalila e Carmen. Un piccolissimo appunto tecnico può essere sollevato in merito a un disinvolto utilizzo della “voce di petto” che ha talora incrinato la fluidità e omogeneità della linea di canto.
Va pur detto, tuttavia, che la generosità della sua esecuzione è stata eccezionale, riuscendo a emozionare i numerosi astanti. Gabriele Sagona dal canto suo ha sfoderato un bellissimo timbro di basso. Il suo canto ha saputo adeguarsi ai diversi ruoli, assumendo sfumature brillanti quando ha dato voce a Leporello e Basilio, nobili quando ha interpretato il conte Rodolfo e intelligentemente cupe quando ha affrontato l’aria di Banquo. Nella seconda parte del concerto i due interpreti si sono felicemente cimentati con i lieder di Beethoven, Schubert e Mussorgsky e con arie da camera di Tosti e Donizetti. Anche in questo caso hanno saputo catalizzare l’attenzione del pubblico trasportandolo in atmosfere dolenti (In questa tomba oscura), invernali (Winterraise) e rarefatte (Trepak); salvo poi risollevare gli animi con l’eleganza delle melodie tostiane e con la gentile gaiezza donizettiana. Al pianoforte il bravissimo maestro Bruno Volpato, amico prezioso del Circolo della Lirica. Per tutti un vero successo suggellato da numerosi applausi.